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IL “LAVORO” DEL SOGNO

di Giuseppe Paolo Campisi 28 febbraio 2018

Il sogno ispirato nella bibbia o nei vangeli, in genere, è lo stato nel quale si hanno grandi rivelazioni.

Il sogno è la rappresentazione simbolica di una variazione dello stato di coscienza, paradossalmente in molte altre parti dei testi sacri la necessità di variazione dello stato di coscienza viene indicata col termine “vegliare” o “svegliarsi” o “risvegliarsi”.

Il risveglio è uno stato di coscienza che modifica lo stato di coscienza anche del sonno e cambia la qualità dei sogni.

L’indicazione pratica è di “svegliarsi” per passare dai “sogni meccanici” ai sogni “ispirati”.

Giacobbe dopo tutta la sua attività spirituale riceve il dono di un sogno ispirato, lo riceve perché si è “svegliato”, perché è nello stato di “presenza” spirituale.

Nella misura in cui di giorno si è “presenti” si hanno sogni spirituali, nella misura in cui di giorno si è nello stato ordinario di sonno verticale, si hanno sogni meccanici.

I sogni sono, soprattutto, la prosecuzione della nostra attività mentale, se nella giornata siamo nel nostro solito chiacchiericcio mentale ininterrotto e involontario, nelle nostre considerazioni ed associazioni automatiche, nelle nostre continue piccole recriminazioni, nei nostri sogni ad occhi aperti del nostro ordinario stato mentale detto “stato di sonno verticale” nella notte questa attività continuerà ed i sogni saranno insignificanti prodotti dei nostri involontari stati fisici, emotivi e mentali.

Se nella giornata siamo stati nel silenzio mentale e nell’ascolto emotivo interiore, ed esteriore, nella presenza, nella notte avremo più probabilità di avere sogni ispirati da parti più alte di noi.

[Tratto da “La scala di Giacobbe” di A. FIUMANO’]

BUONA VITA